ventitreesima puntata

nella precedente ho cercato alcune parole per anticipare il congedo da questo diario, facendo varie riflessioni esistenziali molto e molto positive per avviarmi ora alla vera conclusione
 

......METAMORFOSI ESISTENZIALE !
Dalla pregressa precarieta' iniziale del 1957 alla "sontuosita' sfarzesca, quasi... hollywoodiana" di un invito internazionale degli anni 2014, fattomi da parte dei miei ex datori di lavoro, e cioe' dopo oltre mezzo secolo di assenza da San Gallo nella Svizzera tedesca, ai meeting nazionali della Banca Commerciale Italiana a Bellaria in terra romagnola, nonche' al giornalismo come delegato nazionale della Federazione della Stampa Italiana, a Montesilvano in Abruzzo, in contestualita' alla ormai acquisita serenita' economica nell'ambito di una meravigliosa vita relazione in molti contesti sociali, politici, religiosi, musicali, agricoli, affettuosi, e a tutto cio' che prima non avevo mai avuto e mai mi sarei aspettato di avere in questi ultimi decenni ecc.ecc., vorrei aggiungere alcune riflessioni volte ad evidenziare come la vita possa riservare anche grandi e gratificanti sorprese.
A questo proposito vorrei ricordare un fatto che, per la sua straordinarieta', potrebbe essere ascritto all'immaginario. Mi riferisco ad un evento vissuto soltanto qualche anno fa, che e' il seguente: dopo ... .53 anni esatti sono stato invitato all'Istituto Internazionale Rosenberg di San Gallo, mio ex datore di lavoro ove fungevo da segretario della sezione italiana e corrispondente per l'Italia, per festeggiare il 125esimo anno di fondazione dell'Istituto stesso, aspetto inimmaginabile di questi tempi ove i rapporti tendono spesso a disgregarsi ed ad essere dimenticati presto: questo invito sembra aver dimostrato tutto il contrario evidenziando che, evidentemente, quando si semina bene anche il raccolto e' correlato alla semina. Vorrei aggiungere che detto evento, malgrado l'attuale mia eta' piuttosto... abbondante, (sono nato in aprile del 1935), costituisce tuttora linfa positiva per proseguire. Di questo, ne ha gia' parlato Piazza Scala riportando un mio articolo riproposto in appresso, che descrive come l'incontro a livello internazionale, con studenti "grandi anche per l'eta'" che provenivano da tutto il mondo, non abbia avuto niente a che invidiare rispetto anche alle eclatanti e prestigiose feste di... Hollywood. Cosi' come per gli eventi successivi con i colleghi sparsi in tutta Italia della Banca Commerciale Italiana, in occasione di vari prestigiosi incontri nazionali, promossi, in primis, dal collega Antonio Moffa di Trieste che desidero citare.
 

gli incontri dei colleghi della Banca Commerciale Italiana (Bellaria, Milano, Biella, Torino, Martinafranca, Ravenna)
http://www.piazzascala2018.altervista.org/mondocomit/fatti/bci/galleria/index.html  

Di certo, dalla narrazione di quando iniziai come emigrante rispetto all'invito di cui ho scritto in appresso, ne e' passata di acqua sotto i ponti... , come si evince appunto dagli articoli pubblicati anche su Piazza Scala, Milano, e che ripropongo qui di seguito insieme con il loro link :
 

www.piazzascala.altervista.org/rosenberg/index.html
UN SECONDO MEETING INTERNAZIONALE, QUELLO DELL'ALTRO IERI 23-24 AGOSTO 2014, NELLA SVIZZERA TEDESCA, CHE, PER CERTI ASPETTI, HA AVUTO COME DENOMINATORE COMUNE (PERSINO...  I GIORNI) LE MOTIVAZIONI CHE HANNO FATTO INCONTRARE QUEST'ANNO NOI EX DIPENDENTI DELLA BANCA COMMERCIALE ITALIANA A BELLARIA-IGEA MARINA (RIMINI) IN DATA 23-24 MAGGIO SCORSI

Invitato dalla Direzione ho avuto l'onore di partecipare, con mia moglie Mirella, alla celebrazione del 125esimo anniversario della fondazione di questo Istituto internazionale che, per l'occasione, quanto a scenografie e costumi, non era certamente secondo anche alle piu' riuscite rappresentazioni di... Hollywood, vissuto in un clima pero' di assoluta e piu' genuina amalgamazione fra tutti i partecipanti, circa un migliaio, come se fosse stato il primo giorno di scuola fra docenti, segretari delle varie sezioni, studenti, accompagnatori, familiari ecc.
E' difficile, anche in veste di giornalista, descrivere cio' che ho visto e provato dopo oltre mezzo secolo di assenza da una realta' che avevo lasciato nel lontano 1957, nella mia ex professione di segretario della sezione italiana di questo Istituto internazionale: i ricordi infatti non si contano e non si possono presentare nella loro specifica essenza, ma cio' che posso affermare a pieno titolo e' che la mia formazione, anche professionale, ha risentito molto positivamente da cio' che ho imparato nella vicina Svizzera con riferimento ad ordine, precisione, puntualita' e rispetto verso gli altri, aspetti tutti che, mi spiace davvero dirlo, lasciano ancora un po' a desiderare in Italia... e cio' al di la' degli altri aspetti positivi che pur ci sono nel nostro bellissimo Paese ! Detta esperienza, non lo nego, mi e' stata davvero molto utile nella mia successiva professione anche presso la Direzione Centrale della Banca Commerciale Italiana di Milano
L'incontro ufficiale e' iniziato nel primo pomeriggio e si e' protratto fino a tarda notte, sotto il controllo persino della gendarmeria svizzera che consentiva il passaggio nel "campus" del Rosenberg solo ai possessori di pass. con tanto di foto.
Tutti, o quasi, erano rigorosamente in abito da sera ed il mondo femminile faceva sfoggio di abiti da "grande soiree" che, per la loro sfarzosa bellezza mozzavano il fiato a chiunque, specie a noi uomini nel mentre dovevamo...  ammirare anche le bellissime presenze femminili che li indossavano con disinibita ostentazione...
L'accoglienza ed il benvenuto, invero molto calorosi, mi sono stati dati personalmente dal Direttore dell'Istituto, dott.ssa Monica A: Schmid, dal dott. Bernhard O. Gademann e dalla Preside della Sezione Italiana, dott.ssa Camilla Cafagna, i quali, mi hanno subito offerto la oggettiva sensazione di trovarmi a casa mia, per la qualcosa li ringrazio pubblicamente..
Come accennato dianzi, e' davvero difficile registrare giornalisticamente questo avvenimento ed e' preferibile pertanto dare la parola alle numerose foto che seguono.
Andrebbe ricordato che il ricco buffet si e' protratto dal primo pomeriggio fino a tarda sera, accompagnato dal suono di orchestre, anche tipiche e che, infine questo fantastico incontro si e' chiuso con uno stupendo lancio di fuochi d'artificio che, per circa un'ora, hanno illuminato quasi a giorno l'intera Citta' di Sangallo, suggellando gli effetti sensazionali di una festa ascrivile alla storia di tutti i presenti e dell'Istituto stesso.
Una giornata da non dimenticare: una di quelle che, durante una vita, si vive forse una volta sola.
Arnaldo De Porti
gia' Segretario (anni 1956-57) della Sezione Italiana
INSTITUT AUF DEM ROSENBERG, SANGALLO (Svizzera)
 
www.piazzascala.altervista.org/rosenberg2015/index.html
Lo scorso agosto (2015) sono stato invitato ai festeggiamenti relativi al 125esimo anniversario della fondazione dell'Istituto Internazionale sul Rosenberg di San Gallo (Svizzera) presso il quale, nel lontano 1956, fungevo da segretario della Sezione Italiana e corrispondente per l'Italia del "Sekretariat", a capo del quale allora era il dr. Hafen.
 

Dei miei colleghi-colleghe di allora, delle diverse sezioni internazionali, ricordo Eva Gisy proveniente dalla ex Germania orientale, Inge Niebel, Karola Koester, Lotty Beichebacher, Irmgard Michaelis, e J. Schaffhauser (forse i nomi non sono stati da me trascritti con estrema precisione in quanto li ho rilevati, a fatica, da una dedica in lingua tedesca fattami in un libro-ricordo di San Gallo, in occasione del mio congedo dalla Svizzera, per cui spero che il documento qui sotto riprodotto possa essere di maggiore precisione per risalire a detti nomi...).
 

Nel corso di questi festeggiamenti che mi hanno alimentato ulteriormente la voglia di vivere per la carica di emozioni che mi hanno riportato ad oltre 55 anni addietro circa, era inevitabile che il mio interesse fosse quello di rivedere la sezione italiana e, con essa, gli esponenti di adesso. Fra questi, oltre ovviamente alle supreme cariche dell'Istituto, Monika A. Schmidt, Director e Bernard O. Gademan, President, ho avuto l'occasione di conoscere la giovanissima e dinamica Prof.ssa Camilla Cafagna, Preside della Sezione Italiana del Rosenberg con la quale, anche di rientro dai predetti festeggiamenti, ho avuto il piacere di continuare una preziosa amicizia, fatta di mie ricordi, emozioni, tutti riconducibili a qualche generazione prima, fra cui la mia...

Il caso ha voluto che, proprio in questi giorni, la Dott.ssa Camilla Cafagna, mi abbia chiesto se fossi in possesso di qualche foto che potesse risalire ad una realta' che non c'e' piu', rispetto a quegli anni in cui lavoravo al Rosenberg, magari per pubblicarla su Facebook... Le risposi, papale papale che nel 1956 non c'erano le macchine fotografiche come adesso e che, quand'anche ci fossero state, esse potevano essere appannaggio soltanto di persone ricche (io ero un emigrante anche se avevo lasciato un posto in banca per andare al Rosenberg), non solo, ma desidero sottolineare quanto segue solo allo scopo di ricordare "come eravamo" provocando cosi' un transfert verso gli anni 50-60, anche i vecchi ed obsoleti telefoni da tavolo-ufficio costituivano una realta' costosa, ma soprattutto complicata da fruire in quanto, allora, si doveva persino chiedere alle diverse centrali operative, (allora Telve per l'Italia) il collegamento, sia per la Svizzera che con l'Italia stessa ed altri paesi, circostanza che poteva materializzarsi anche dopo 5-6 ore dalla richiesta del numero da chiamare... provate ad immaginare gli Smartphon di oggi con i telefoni di mezzo secolo fa, che ora definirei da... guerre puniche quanto alla loro obsolescenza... e sono passati appunto solo pochi anni da allora...
Detto questo, sono riuscito tuttavia a scovare un ricordino fotografico: una mia tessera riconducibile a quegli anni come da foto sopra riportata, con un timbro di enormi dimensioni sopra detta foto, priva di valore non essendo foto-tessera che, in quel momento di meglio non possedevo...  il che la dice tutta.
Ed infine, tanto per chiudere con una nota ilare anche per stemperare le emozioni del passato, vorrei ricordare un fatto che mi e' occorso durante la mia permanenza presso la Sezione Italiana del Rosenberg. Ricordo, fra le altre cose anche molto belle, di essere andato a prendere in stazione il fratello di... Amintore Fanfani, mi pare si chiamasse Annibale Fanfani, il quale venne allora a fare il commissario per gli esami di diritto-economia, (non ricordo bene, potrei anche sbagliare il contesto), ma soprattutto ricordo un fatto unico nella mia storia professionale che, grazie a Dio, non ha avuto nessuna conseguenza: mi era stato dato l'incarico di trascrivere i voti sui diplomi ufficiali di ragioneria. Ebbene, sara' stata l'emozione o altro, fatto sta che ricopiai quasi tutti i voti nelle caselle sbagliate (sessione estiva al posto di quella autunnale o viceversa, mi pare) . Preso dalla paura e dall'angoscia in quanto i diplomi erano ovviamente numerati, mi misi a cancellare i voti con la gomma da inchiostro (allora non ricordo se c'era la scolorina). Purtroppo, se ne accorse, malgrado la mancanza di molte... diottrie, il Preside, allora il bravo Prof. Arcangeli, il quale mi diede una di quelle "cazziate" che ricordo molto bene anche ora.. Non so pero' se, per attenuare il mio disagio interiore, sia intervenuto contestualmente un angelo custode per darmi un aiuto oppure se venivano contestualmente esaudite le preghiere di mia Madre che pensava a suo figlio appena ventenne lontano all'estero, fatto sta che il Prof. Arcangeli si accorse di una sola correzione, e non delle altre 15-20 cancellature...
Segno evidente che (si fa per dire) avevo...  "lavorato bene", al punto da poter affermare che anche i Diplomi di Stato potevano allora essere corretti ad arte... senza che nessuno potesse accorgersene piu' di tanto. Forse nemmeno gli stessi interessati (i diplomati) che, ad una sessantina di anni trascorsi dal fatto, molto verosimilmente senza averlo notato nemmeno loro, avranno gia' utilizzato professionalmente, quindi " ad abundantiam " detti diplomi. Ormai obsoleti, come i vecchi telefoni e le macchine fotografiche di cui ho fatto cenno storico poco fa...

ARNALDO DE PORTI (Feltre)
 


(segue)

 

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