diciottesima puntata
nella precedente puntata ho parlato del mio rientro in Italia e fatti correlati |
......18 agosto
1957 - Non e' che ti abbia dimenticato, amico dei miei ricordi, ma
in questi ultimi quattro/cinque mesi sono stato talmente occupato
che mi e' stato difficile continuare ininterrottamente la storia
della mia vita. Infatti ora non sono piu' in terra elvetica ma...
a Milano e, come prevedevo, lo studio delle lingue straniere,
nonche' l'esperienza acquisita all'estero, mi hanno permesso di
entrare con estrema facilita' alla Banca Commerciale Italiana di
Milano, in qualita' di impiegato di 1^ categoria, tra l'altro
direttamente all'uffici merci, con stipendio iniziale di 900.000
lire annue. Non solo, ma se avessi voluto, anche la Cassa di
Risparmio di Venezia mi avrebbe riassunto, sia pur come
straordinario, ed il direttore della stessa, comm. Fortunato Chiozza,
mi avrebbe anche assicurato che, al primo concorso, sarei stato
favorito dal fatto di aver gia' prestato servizio alla Cassa.
All'inizio, non sapevo come risolvere questa situazione decidendo
poi per la Banca Commerciale Italiana in considerazione del fatto
che, oltre ad entrare subito in pianta stabile, avrei avuto la
possibilita' di chiedere successivamente un eventuale trasferimento
a Venezia.
Ora sono felice? Come lavoro non c'e' nulla da dire, ma sono ancora
lontano dalla famiglia di origine, soprattutto per i suoi problemi
di cui ho fatto cenno dianzi: anche in questo caso le mie entrate
sono destinate alla casa dei miei genitori, mentre mezzo stipendio
mi serve per vivere a Milano.
In ogni modo sono di gran lunga piu' felice di quando ero a Sangallo
anche perche' da Milano, in poco piu' di tre ore sono a casa.
L'unica cosa che ancora mi preoccupa e' che, da quando lasciai
l'Italia per andare in Isvizzera, mio padre non ha ancora trovato
una sistemazione accettabile pur essendo trascorsi oltre dieci mesi,
ma solo lavoretti di scarso rilievo e del tutto precari. Un periodo
maledetto insomma. Speriamo che si metta a posto tutto al piu'
presto perche' questa e' la mia piu' grande preoccupazione. Se mio
padre lavorasse mi sentirei felice ed invidiato da tanti miei
compagni che, a scuola erano dei veri maestri, mentre nella vita
sono ancora disoccupati. Mi spiace per loro e ringrazio la
provvidenza per avermi offerto delle buone possibilita' a ricompensa
del mio lungo soffrire.
In breve questi sono gli avvenimenti avvenuti in quattro/cinque
mesi. Da ora pero', caro diario, e questa volta te lo prometto...
sul serio, continuero' piu' spesso e con piu' regolarita' a
scrivere. Ora ti saluto perche' devo vestirmi ed alzarmi dal letto.
Ah, dimenticavo di dirti che mi trovo in una molto modesta cameretta
di via Ariosto, 21, ove pago un fitto di 12.000 lire mensili in
attesa del meglio. E cio' dal primo di agosto 1957.
3 settembre 1957.
Finalmente ho trovato una discreta stanzetta in via Cusani, 4,
vicinissima alla banca per cui in pochi minuti sono in Piazza Scala,
sede e direzione centrale della Comit.
Sono abbastanza contento malgrado sia sempre preso dalle solite
preoccupazioni di carattere familiare. Spero possa cambiare al piu'
presto la difficile situazione di casa mia e pare che vi siano delle
prospettive in proposito.
Sta iniziando la stagione autunnale e si comincia ad avvertire la
prima nostalgia di quando in quest'epoca si riprendevano i libri per
cominciare la scuola. Francamente mi piacerebbe ancora studiare,
magari all'Universita' Cattolica per prendermi una laurea in
economia commercio, ma temo che sia molto difficile lavorare e
studiare nelle mie attuali condizioni. In ogni modo questa e' una
idea che ha preso consistenza al punto di pensare un'iscrizione all'universita'
nel prossimo novembre. Ora sono animato da tanto entusiasmo e spero
di esserlo anche quando incomincero' a studiare: un sacrificio di
4/5 anni ed a 27 anni potrei essere laureato e nello stesso tempo
essere "qualcuno" anche alla Commerciale. Ah, dimenticavo che non
davo peso sufficiente a questa iniziativa in quanto, gia' in
Isvizzera, avevo frequentato e conseguito un diploma di laurea breve
nella Hoehere Handelschule di Sangallo.
Sono felice perche' sto bene ed anche perche' il mio nuovo impiego
mi da soddisfazione. Spero passino presto anche questi 56 giorni che
mancano alla mia conferma come stabile, cosicche' potro' essere piu'
tranquillo. Non e' detto tuttavia che la mia conferma coincida con
l'inizio dell'anno accademico a Milano.
Ora ho raggiunto in gran parte quello che desideravo, basta solo che
Iddio mi dia la volonta' e l'entusiasmo per superare le ultime
difficolta'. Confido tanto in questo e, alle 23 cerco di andare a
letto.......
(segue)
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Arnaldo De
Porti alla fisarmonica