Alla scoperta di Matera (maggio 2019): viaggio a Matera
di Alfredo Izeta

 

Da tempo desideravo visitare Matera, la citta' dei Sassi (ca. 60.000 abitanti).
Finalmente l'occasione e' arrivata: quattro giorni nella capitale Europea 2019 della cultura sono stati appena sufficienti per scoprirne la bellezza che le arriva da un passato di tribolazioni.
Il primo a definire Matera "vergogna d'Italia" e' stato Palmiro Togliatti nel primo dopoguerra: ovviamente non si riferiva alla citta' ma alle condizioni di vita delle 20.000 persone che vivevano nei Sassi in condizioni di estremo disagio. Basta citare che convivevano con gli animali (mucche, maiali, galline che alimentavano il letamaio interno) e che la mortalita' infantile arrivava al 44%.
Solo nel 1952 Alcide De Gasperi prese una decisione drastica: spostare coloro che vivevano nel Sassi in case popolari costruite a pochi chilometri dal centro urbano (coloro che non avessero accettato sarebbero stati obbligati a ristrutturare a proprie spese le loro abitazioni).
Spinti dall'altissima mortalita' infantile, si mossero tutti e i Sassi rimasero disabitati per decine di anni: le vecchie case-grotta diventarono di proprieta' dello stato che non opero' alcuna bonifica.
Solo in epoca recente molti materani sono tornati a vivere nelle vecchie abitazioni e oggi ca. 4.000 persone risiedono nelle case ristrutturate che ospitano soprattutto musei, resort (uno a 5 stelleL), B&B, bar, ristoranti, botteghe artigianali. Molte sono utilizzare per mostrare ai turisti le condizioni di vita ante 1952 (2 euro il prezzo standard del biglietto d'ingresso). Da tener presente che attualmente acquistare un immobile (casa + grotta da ristrutturare e urbanizzare) nei Sassi costa 3000/4000 euro al metro quadrato!
Da parte mia sto predisponendo alcune gallerie fotografiche dei siti piu' interessanti della citta': devo tuttavia preavvisare chi le visualizzara' che le immagini rendono solo in minima parte cos'e' Matera al giorno d'oggi. Per rendersi conto dell'unicita' dei luoghi e' necessario visitarli e scarpinare per vicoli e scale che conducono in mille accessi diversi per la loro unicita'.
Segnalo infine un piccolo antipasto: in questa pagina presento alcune fotografie del "Palombaro lungo", una gigantesca cisterna ottocentesca formata dal collegamento di diverse caverne esistenti in loco (a regime ca. 5/mln. di litri d'acqua)  cui si accede dalla "Civita". Il "Palombaro" e' stato utilizzato sino al primo dopoguerra: nella prima immagine potete vedere il foro dal quale veniva calato il secchio da coloro che volevano attingere l'acqua.
Per spostarvi in questa visita virtuale utilizzate i pulsanti sottostanti.

Alfredo Izeta

 


Il "Palombaro lungo" (clicca sulle miniature per ingrandirle)
 

 

in sottofondo "Canto popolare lucano"