quinta e ultima parte - la cripta del peccato originale (affreschi del VII-VIII secolo)
Come
ultima parte voglio parlarvi di un luogo
conosciuto in tutto il mondo: a tutti i
turisti e gli appassionati che si affollano
a Matera viene consigliata una visita
obbigata a un antico cenobio, forse
benedettino, inserito in una proprieta'
privata a una quindicina di chilometri dalla
citta' lungo uno dei versanti scavati dalla
Gravina di Picciano, un "fiume fossile" del
Parco della Murgia Materana scavato
dall'acqua nel corso di milioni di anni.
Si tratta di una grotta con due ingressi,
poco piu' di un riparo sotto roccia, gia'
frequentata da studiosi ad inizio '900 e
riscoperta da un gruppo di ragazzi nel 1963
(nell'immagine infratesto com'era in
quell'anno): in precedenza veniva usata come
riparo per gli animali e gli attrezzi
agricoli.
Qui e' visibile un bellissimo ciclo di
affreschi, risalenti all'VII-VIII secolo che
propongono il tema della Creazione e
del Peccato Originale, opera di un ignoto
monaco chiamato il "pittore dei fiori"
(per la frequenza dei motivi floreali
riprodotti nei dipinti) considerato la
"Cappella Sistina" della pittura parietale
rupestre materana.
Contrariamente alla maggior parte delle
chiese rupestri, lo stile non e' quello
bizantino ma e' quello
longobardo-benedettino, unico nella sua
originalita' e ingenuita': gli affreschi
vengono oggi presentati dopo un'intensa
azione di recupero e restauro che si e'
protratta per anni. Durante la visita (guidata:
e' necessaria la prenotazione, da
effettuarsi - data la grande richiesta per
la notorieta' del sito - con un certo
anticipo anche in bassa stagione), gli
affreschi sono mostrati e "raccontati" in
modo suggestivo alle migliaia di visitatori
che arrivano a Matera ogni anno dalle piu'
svariate parti del mondo: illuminati
gradualmente da un'intensa luche gialla,
spiccano sulla parete rocciosa e irregolare
nel buio assoluto dell'interno.
Nella grotta esiste purtroppo un divieto
assoluto di riproduzione video e/o
fotografica, con o senza l'uso del flash:
tuttavia dal sito ufficiale della cripta si
possono scaricare gratuitamente le immagini
che vi mostro in questa pagina e che
rappresentano l'intero ciclo.
A. Izeta